CINQUE MINUTI DI CINISMO

Il poliziotto cattivo è sicuramente umanamente più duro e più stronzo del poliziotto buono. E ci gode sicuramente anche. Ma il poliziotto buono può permettersi di essere buono perché c’è il poliziotto cattivo. Non dovrebbe dimenticarselo questo. Né il poliziotto buono né nessun altro.

Chi manterrà le fila? Chi serrerà i ranghi altrimenti? Chi terrà a bada le iene, chi domerà le belve?
So cosa rispondereste in molti: siamo in un contesto civile, e da persone civili occorre comportarsi. Vero. Ma la società civile è una realtà che poggia su un substrato fatto da pulsioni primordiali, aggressività e violenza. Avete mai pensato al fatto che forse siamo civili perché c’è chi ha a che fare quotidianamente con l’inciviltà, e la tiene a bada?
Il circo, senza i domatori, sarebbe un ristorante per tigri. E i domatori non domano le tigri con baci e carezze.

Forse chi mette i fiori nei cannoni può permettersi di farlo perché qualcun altro dentro ci mette le palle. In tutti i sensi.

Perché l’Occidente si trova in un periodo relativamente pacifico? Perché abbiamo improvvisamente raggiunto la saggezza? A malincuore io non credo. È perché si è raggiunto un equilibrio di forze pericolosissime, rompere il quale provocherebbe una guerra nucleare e la morte di milioni di persone, se non l’estinzione dell’umanità. A quanto pare, solo quando in ballo c’è l’estinzione della razza umana ci si dà una regolata.

In 2001, l’elemento che Kubrick pone al centro della nostra evoluzione è un osso. Uno strumento certo, ma soprattutto un’arma.

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