FRATELLI D’ITALIA, L’ITALIA NON S’È DESTA

C’è un istinto a ritenere più importante e degna di stima altrui la conoscenza di persone importanti, piuttosto che le proprie capacità.

C’è l’istinto a farsi grandi con chi si conosce, piuttosto che con cosa si conosce.

A farsi grandi con il proprio sangue, invece che con il proprio sudore.

A gonfiare la propria autostima, riducendola a un artificio di cartapesta, invece che corroborarla con i risultati e con i fatti.

È lo stesso istinto che fa preferire la religione alla scienza, lo stesso istinto che si arroga il diritto al potere politico senza il vaglio del voto democratico, lo stesso istinto che fa prevalere un’ambizione vuota e incapace sul merito.

E non ci sarebbe, dopotutto, niente di “male”, forse. Se non fosse che il mondo avanzato ha scelto la direzione della scienza, della giustificazione democratica del potere politico, della meritocrazia. Perché lì c’è il progresso, lì c’è il futuro.

Se il nostro paese non sceglie questa direzione e non decide di strutturarsi seriamente in tal senso, non avrà un futuro affianco alle altre potenze, come non lo ha al momento.
Se noi, tutti noi, non ci muoviamo in modo deciso in questa direzione, saremo sempre più relegati a una posizione provinciale e arretrata, rispetto a un mondo che sta vent’anni avanti.

Fratelli d’Italia, l’Italia non s’è desta.

Non ancora.

Lascia un commento