(Di Passaggio)
Dicono tutti di Battiato che fosse un maestro, ma non lo era, e infatti odiava essere chiamato così. Dicono che era un genio, ma non era un genio nel senso comune del termine.
(Shock in my town)
E dicono di Battiato che fosse un poeta, ma non era nemmeno un poeta, perlomeno in senso classico, né tantomeno un intellettuale raffinato. Basta vedere qualche sua intervista per accorgersene: alcune interviste sono interessanti e di senso compiuto, altre decisamente meno.
(Il mito dell'amore)
E questo perché Battiato era un mistico, intendendo con ciò chi non si trova a suo agio in questo mondo, perché non si trova a suo agio con gli uomini e le donne di questo mondo, e beninteso neanche con se stesso. Non si trova a suo agio con la natura umana. Il mistico cerca, dunque, qualcosa di ulteriore, di introvabile nella vita comune.
(E ti vendo a cercare)
Questo mistero che avverte, questa sensazione che la realtà non si esaurisca a ciò che è visibile, a ciò che si esperisce in modo diretto ed esplicito, alle chiacchiere inutili con amici e conoscenti, al lavoro quotidiano idiota per portare a casa la pagnotta, a tutto ciò che si fa per “tirare a campare”, la cerca nelle dimensioni e nelle esperienze più disparate.
(L’Oceano di Silenzio)
Battiato questa dimensione misteriosa della realtà (che è l’unica veramente interessante) l’ha sicuramente inseguita in modo diretto nella sua recherche mistica ma soprattutto è riuscito a trovarla in forma musicale e a infonderla nella propria espressione artistica, regalandoci alcuni dei pezzi più belli di musica leggera mai sentiti, elevando le canzoni, drogandole con questa dimensione misterica, impreziosendole con arricchimenti musicali e in generale sonori (i testi di Battiato – soprattutto i primi – sono unici e bellissimi, seppur incomprensibili) che sembravano polvere di stelle, roba aliena.
(Il Re del Mondo)
In questo senso, sì, è stato magistrale, geniale. Senza dubbio unico.
(Stranizza d’amuri)
Per molti cresciuti negli anni ’80, le sue canzoni rimarranno per sempre ad accompagnare i ricordi dell’infanzia perduta, resi ancora più misteriosi da questa colonna sonora così speciale che i nostri padri e le nostre madri ci hanno regalato ogni volta che hanno messo un disco del grande Franco Battiato.
(da Di Passaggio, di F. Battiato)